Prosecco sì, ma da dove?
In ogni calice, l’identità del territorio
TERRITORIO
Abbiamo radici diffuse
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Prosecco non indica solo un vino, Prosecco è innanzitutto un’identità territoriale ben definita. La Denominazione di Origine Controllata (DOC) si estende in 9 province, cinque venete e quattro friulane, il cui cuore è la provincia di Treviso in cui si trovano le Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG): Conegliano-Valdobbiadene, fulcro storico del Prosecco, e la più giovane Asolo.
La Conegliano-Valdobbiadene, dove noi ci troviamo, è una zona vinicola compresa in soli 15 Comuni, disposti su terreno collinare dalla particolare bellezza. Le docili alture sono suddivise in più cordonate e costituite da una serie di dorsali, conosciute in termine tecnico come hogbacks. Il terreno è talmente caratteristico da meritare il riconoscimento UNESCO, quale Patrimonio dell’Umanità, proprio per le virtù culturali di cui i declivi sono testimoni.
Il territorio ha origini antiche e deriva dal sollevamento dei fondali marini, quando la placca africana si è spinta contro la placca europea. Una parte delle colline è stata poi rimodellata dal ghiacciaio del Piave e dei suoi rami laterali, che hanno depositato qui i loro sedimenti. Ne derivano terreni di conglomerati di roccia, argilla e ferro. Dove i ghiacciai non sono intervenuti, si sono mantenuti suoli di origine marina, poco profondi, asciutti e composti da marne e arenarie.
TERRITORIO
Le sottozone
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TERRITORIO
La piramide dell’eccellenza Adami
Provenienza:
Rive di Farra di Soligo DOCG
Rive di Colbertaldo DOCG
Cartizze DOCG
1 comune
Valdobbiadene DOCG
15 comuni
Prosecco DOC Treviso
95 comuni
Prosecco DOC
556 comuni
TERRITORIO
La piramide dell’eccellenza Adami
Prosecco DOC.
556 comuni
Il Vigneto Giardino
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Il Vigneto Giardino rappresenta l’origine di tutto: è il 1920 quando viene acquistato, a Colbertaldo, da Abele Adami, ma le sue radici storiche arrivano almeno al 1700. Un fascino per gli occhi, nel suo presentarsi come un anfiteatro viticolo naturalmente rivolto a mezzogiorno. Probabilmente si tratta del primo esempio di Prosecco da singolo vigneto di tutta la denominazione: fu presentato alla 1°Mostra dei Vini Tipici d’Italia, svoltasi a Siena dal 3 al 19 agosto 1933, come “Riva Giardino Asciutto”. Le viti si aggrappano ai pali di castagno, si snodano per filari paralleli, con l’incedere nervoso tipico di questi pendii. Le cure incessanti e tenaci esaltano da sempre la vocazione a “cru” di questo vigneto. Dal 2009, da Vigneto Giardino vengono tratte le barbatelle destinate alla collina: oltre 1.000 ogni anno, per preservare la biodiversità viticola. Una produzione che esprime al meglio il concetto che Adami ama definire “macedonia”: la complessa ma immediata e non ripetitiva sensazione al naso di una cassa di frutta fresca.
Il Col Credas
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L’orgoglio, la passione ed il coraggio sono i valori che hanno spinto i viticoltori ad arrampicarsi a Credazzo, all’ombra delle torri che da 1000 anni testimoniano la familiarità e le consuetudini dell’uomo con il suo territorio. La vocazione al lavoro e la confidenza nell’allevare la vite sono i principi fondamentali per liberare i segreti di un vigneto che si mostra, in ogni suo aspetto, solo a chi è disposto a rispettare la sua inclinazione, il suo silenzio e la sua fiducia. Le irte pendenze oggi sono la chiave della qualità e del futuro di queste zone. Nel contesto delle RIVE, Col Credas è l’appellativo che ricorda il toponimo Credazzo, zona collinare nel comune di Farra di Soligo caratterizzata dall’abbondante presenza di Creta nel terreno, “Creda” nel dialetto locale. Appartenente alla tipologia “Rive”, Col Credas esprime ampiezza, intensità ed equilibrio, con delicate note floreali, sostenute al palato da un elegante e marcato finale asciutto e molto, molto secco.